Ovviamente non si può pretendere, anche con un saggio sul fantasy da scrivere, di leggere tutto quello che c’è del genere, ma cercare di leggerne il più possibile sì, ed ecco che ci sono conferme e sorprese, ma anche delusioni.
Bene I dannati di Malva della nostra Troisi, favola ecologista, molto bene il dittico in fase di svolgimento L’atlante di smeraldo e L’atlante di fuoco di John Stephens, che ho avuto l’onore di conoscere al Salone del libro di Torino qualche anno fa.
Decisamente avvincente anche la saga di Garth Nix formata da Sabriel, Lirael e Abhorsen, non proprio un fantasy puro, e interessante anche l’universo di magia di Trudi Canavan, che comprende la trilogia La corporazione dei maghi, La scuola dei maghi e Il segreto dei maghi, oltre al prequel L’apprendista del mago e al seguito La spia dei maghi.
Non bisogna dimenticare i romanzi di Robin Hobb L’apprendista assassino e L’assassino di corte, molto belli e poi il protagonista mi ha ricordato non poco Alex Krycek, e nemmeno la trilogia Il re degli alberi, Il principe delle ombre e Il cavaliere sanguinario, a tratti molto martiniana, ma anche dotata di una sua originalità.
Interessanti anche gli ormai scomparsi David e Leigh Eddings, di cui ho gustato per ora i primi due volumi de La saga dei sognatori, la monumentale saga di Mallorean (per ora ho letto solo i primi tre libri) e l’epico ma delizioso Polgara la maga. Ho giurato che una mia futura micia si chiamerà Polgara.
Ho iniziato ad immergermi nel mondo della Ruota del tempo di Robert Jordan, iniziando con Nuova primavera e L’occhio del mondo, e devo dire che le premesse non sono niente male. Come non è niente male Elric di Melniboné di Michael Moorcock, diventato protagonista anche di due fumetti. E non posso dimenticare una scoperta di Lucca, Mordraud, primo di una serie autoprodotta di Fabio Scalini, a cui faccio i miei più sentiti complimenti.
Ho trovato invece abbastanza sgalfio Mistborn di Brandon Sanderson, praticamente un romanzetto rosa travestito da fantasy e l’autore è pure il ghost writer di Robert Jordan per chiudere la saga della Ruota del tempo dopo la sua morte. Poco interessante, malgrado le premesse ecologiste, Il destino del bosco d’argento di Richard Ford, il teutonico Il fuoco degli elfi di Monika Felten che copia, male, la nostra Silvana de Mari, e anche il poco ispirato, anche se al femminile e femminista, Aurian di Maggie Furey.
Saranno anche dei classici, ma non mi hanno coinvolta più di tanto né Il serpente Ouroboros di Erik R. Eddison, e L’ultimo unicorno di Peter S. Beagle, di cui avevo adorato sia il cartone animato che il fumetto.
Comunque questa è solo la prima ondata di romanzi da leggere. Altri ne seguiranno.

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